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SEA

ACQUE

DI SENTINA

SEWAGE

ACQUE

DI ZAVORRA

Trattamento preventivo di separazione (effettuato da speciali apparecchiature) per la riduzione della

concentrazione di olio e il raggiungimento dei livelli previsti dalla normativa (MARPOL Annesso I)

fissati ad un livello inferiore a 15 parti per milione (ppm).

Dotazione su base volontaria (intera flotta) di un doppio sistema di controllo dell’acqua di sentina trattata

in grado di garantire l’adempimento e il superamento degli standard previsti dalla legge. Un sofisticato

impianto di monitoraggio permette di: 1) effettuare le operazioni di scarico in sicurezza 2) registrare

costantemente i parametri relativi all’acqua trattata. Un doppio sistema di allarme prevede il blocco auto-

matico della discarica fuoribordo nel caso in cui il contenuto di olio della miscela sia superiore a 15 ppm.

Smaltimento: effettuato esclusivamente in fase di navigazione e a una velocità di crociera non infe-

riore ai 6 nodi.

Fanghi residuali (morchia): convogliati nella cassa di decantazione e scaricati nelle apposite strutture

portuali. Nel caso in cui le infrastrutture portuali lo permettano viene destinata a riciclo.

Trattamento attraverso Marine Sanitation Device (MSD) specifico impianto di depurazione (in dotazione

su intera flotta) certificato secondo le regole IMO. Permette la bonifica e il conseguente scarico fuori bordo.

Scarico: previsto esclusivamente in fase di navigazione, ad una velocità di crociera non inferiore ai 6 nodi e

ad una distanza dalla costa superiore alle 12 miglia nautiche.

Non soggetta a particolari trattamenti. Attualmente in fase di test l’installazione di sistemi di tratta-

mento dedicati, predisposti per garantire i livelli di performance previsti dalla normativa BWM2004

(International Convention for the Control and Management of Ships’ Ballast Water and Sediments)

non ancora entrata in vigore.

Scambio sequenziale in mare aperto (200 miglia nautiche e 50 metri di profondità) nel corso dei

trasferimenti verso le diverse aree marine. Scarico in mare aperto per minimizzare l’impatto prima di

arrivare nella nuova area di destinazione. Accorgimento, obbligatorio solo in alcuni paesi, effettuato

regolarmente anticipando un requisito normativo non ancora in vigore.

Scarico fuoribordo effettuato esclusivamente in fase di navigazione ad una velocità di crociera non

inferiore ai 6 nodi e ad una distanza superiore alle 12 miglia nautiche e non effettuato in prossimità

dell’area portuale.

Distanza minima prevista non inferiore alle 4 miglia nautiche. Regolamentazione adottata dall’indu-

stria crocieristica su base volontaria (le acque grigie non sono regolamentate a livello internazionale)

può essere infranta solo in caso di emergenza, previa comunicazione alle autorità portuali locali.

ACQUE GRIGIE

PRODOTTE DAGLI IMPIANTI

E DALLE ATTREZZATURE

DEI LOCALI DI MACCHINA,

PRESENTANO RESIDUI DI OLI

INDUSTRIALI.

ACQUA DI MARE CARICATA E

SCARICATA A BORDO DELLA

NAVE PER GARANTIRNE

STABILITÀ E ASSETTO.

DERIVANTI DAGLI SCARICHI DI:

CUCINE, BAGNI, LAVANDERIA,

DALLA RACCOLTA DELLE ACQUE

METEORICHE E DALLE ACQUE

UTILIZZATE PER LA PULIZIA DELLE

PARTI ESTERNE DELLA NAVE.

DERIVANTE DAGLI SCARICHI

DELLE TOILETTE E DELLE UNITÀ

MEDICHE/AMBULATORIALI.

della normativa prevista. Nell’anno in

oggetto sono stati 3 gli episodi relativi

allo sversamento di carburante o di olio

lubrificante, tutti di minima entità e

gestiti dal personale operativo a bordo,

regolarmente addestrato sulle azioni di

mitigazione e contenimento previste dalle

procedure. Gli eventi vengono comunicati

in tempo reale alle autorità competenti

del porto di riferimento e/o alle autorità

responsabili delle acque territoriali.

Non sono state rilevate sanzioni ammi-

nistrative correlate a non conformità.

Nell’anno in oggetto, non si riscontrano

inoltre notifiche da parte di stakeholder

relativi a possibili impatti ambientali.